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Table of Contents
- Gli effetti a lungo termine della metiltestosterone sull’organismo degli sportivi
- Introduzione
- Farmacocinetica della metiltestosterone
- Farmacodinamica della metiltestosterone
- Effetti a lungo termine della metiltestosterone sull’organismo degli sportivi
- Statistiche sull’uso della metiltestosterone negli sportivi
- Conclusioni
- Riferimenti
Gli effetti a lungo termine della metiltestosterone sull’organismo degli sportivi
Introduzione
La metiltestosterone è un ormone steroideo sintetico, comunemente noto come metiltestosterone, che viene utilizzato dagli sportivi per migliorare le prestazioni fisiche. Questo farmaco è stato sviluppato negli anni ’30 e inizialmente utilizzato per trattare l’ipogonadismo maschile, ma presto è diventato popolare tra gli atleti per i suoi effetti anabolizzanti e androgeni. Tuttavia, l’uso a lungo termine della metiltestosterone può avere gravi conseguenze sull’organismo degli sportivi, sia dal punto di vista fisico che psicologico. In questo articolo, esploreremo gli effetti a lungo termine della metiltestosterone sull’organismo degli sportivi, analizzando i dati farmacocinetici e farmacodinamici, le statistiche e i risultati di studi scientifici.
Farmacocinetica della metiltestosterone
La metiltestosterone è un ormone steroideo sintetico derivato dal testosterone, che viene assorbito rapidamente dal tratto gastrointestinale e raggiunge il picco di concentrazione plasmatica entro 2-4 ore dall’assunzione (Kicman, 2008). Una volta assorbita, la metiltestosterone viene metabolizzata principalmente dal fegato, dove viene convertita in metaboliti attivi come il 17α-metil-5α-androstano-3α,17β-diol e il 17α-metil-5β-androstano-3α,17β-diol (Kicman, 2008). Questi metaboliti sono responsabili degli effetti anabolizzanti e androgeni della metiltestosterone.
La metiltestosterone ha una breve emivita di circa 3-4 ore, il che significa che viene rapidamente eliminata dall’organismo (Kicman, 2008). Tuttavia, l’uso cronico della metiltestosterone può portare alla sua accumulo nel corpo, aumentando il rischio di effetti collaterali a lungo termine.
Farmacodinamica della metiltestosterone
La metiltestosterone agisce legandosi ai recettori degli androgeni presenti nelle cellule muscolari e nelle ghiandole sebacee, stimolando la sintesi proteica e la crescita muscolare (Kicman, 2008). Inoltre, la metiltestosterone ha anche effetti androgeni, come l’aumento della produzione di sebo e la stimolazione della crescita dei peli corporei.
Tuttavia, l’uso cronico della metiltestosterone può portare a una down-regolazione dei recettori degli androgeni, riducendo così la risposta agli effetti anabolizzanti e androgeni del farmaco (Kicman, 2008). Ciò significa che gli sportivi che utilizzano la metiltestosterone a lungo termine possono dover aumentare le dosi per ottenere gli stessi effetti, aumentando così il rischio di effetti collaterali.
Effetti a lungo termine della metiltestosterone sull’organismo degli sportivi
L’uso a lungo termine della metiltestosterone può avere gravi conseguenze sull’organismo degli sportivi, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Uno studio condotto su atleti che avevano utilizzato la metiltestosterone per un periodo di 10 anni ha evidenziato un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, come l’ipertensione e l’aterosclerosi (Kicman, 2008). Inoltre, l’uso cronico della metiltestosterone può portare a una riduzione della funzione renale e a un aumento del rischio di insufficienza renale (Kicman, 2008).
Dal punto di vista psicologico, l’uso a lungo termine della metiltestosterone può causare gravi disturbi dell’umore, come depressione, irritabilità e aggressività (Kicman, 2008). Inoltre, la metiltestosterone può anche influenzare negativamente la funzione cognitiva, riducendo la capacità di concentrazione e di apprendimento (Kicman, 2008).
Statistiche sull’uso della metiltestosterone negli sportivi
Nonostante i rischi associati all’uso della metiltestosterone, questa sostanza è ancora ampiamente utilizzata dagli sportivi per migliorare le prestazioni fisiche. Secondo uno studio condotto nel 2018, il 3,3% degli atleti che partecipano ai Giochi Olimpici ha ammesso di aver utilizzato la metiltestosterone (Petróczi et al., 2018). Inoltre, uno studio condotto su atleti di forza ha rilevato che il 22% di loro aveva utilizzato la metiltestosterone almeno una volta nella loro carriera (Petróczi et al., 2018).
Conclusioni
In conclusione, l’uso a lungo termine della metiltestosterone può avere gravi conseguenze sull’organismo degli sportivi, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Nonostante ciò, questa sostanza è ancora ampiamente utilizzata dagli atleti per migliorare le prestazioni fisiche. È importante che gli sportivi siano consapevoli dei rischi associati all’uso della metiltestosterone e che si astengano dal suo utilizzo per preservare la propria salute e integrità sportiva.
Riferimenti
Kicman, A. T. (2008). Pharmacology of anabolic steroids. British journal of pharmacology, 154(3), 502-521.
Petróczi, A., Ocampo, J. A., & Nepusz, T. (2018). The prevalence of doping in sport: a systematic review of worldwide surveys. Sports Medicine-Open, 4(1), 1-14.