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Gli effetti collaterali dell’Eritropoietina nell’ambito dello sport
L’Eritropoietina (EPO) è un ormone prodotto naturalmente dal corpo umano che regola la produzione di globuli rossi. È stato anche sintetizzato in laboratorio e utilizzato come farmaco per trattare l’anemia in pazienti con malattie renali o cancro. Tuttavia, negli ultimi decenni, l’EPO è diventato una sostanza dopante sempre più popolare tra gli atleti di resistenza, poiché aumenta la capacità del corpo di trasportare ossigeno ai muscoli, migliorando così le prestazioni sportive.
Meccanismo d’azione dell’EPO
L’EPO agisce stimolando la produzione di globuli rossi nel midollo osseo. Questi globuli rossi sono responsabili del trasporto di ossigeno dai polmoni ai tessuti del corpo. Quando l’EPO viene somministrato artificialmente, aumenta il numero di globuli rossi nel sangue, aumentando così la quantità di ossigeno che può essere trasportata ai muscoli durante l’esercizio fisico.
Questo meccanismo d’azione è particolarmente attraente per gli atleti di resistenza, poiché un maggiore apporto di ossigeno ai muscoli può migliorare la resistenza e la performance. Tuttavia, l’uso di EPO come sostanza dopante è vietato dalle agenzie antidoping, poiché può avere gravi effetti collaterali sulla salute degli atleti.
Effetti collaterali dell’EPO
L’uso di EPO come sostanza dopante può causare una serie di effetti collaterali negativi sulla salute degli atleti. Uno dei più comuni è l’aumento della viscosità del sangue, che può portare a coaguli di sangue e, in casi estremi, a ictus o infarto. Questo è dovuto al fatto che l’EPO aumenta il numero di globuli rossi nel sangue, rendendolo più denso e più difficile da pompare attraverso i vasi sanguigni.
Inoltre, l’EPO può anche causare ipertensione, poiché aumenta la produzione di globuli rossi, che a loro volta aumentano la pressione sanguigna. Questo può essere particolarmente pericoloso per gli atleti che già soffrono di ipertensione o problemi cardiaci.
Un altro effetto collaterale comune dell’EPO è l’ipertrofia cardiaca, ovvero l’aumento delle dimensioni del cuore. Questo è dovuto al fatto che l’EPO aumenta la quantità di ossigeno che può essere trasportata ai muscoli, il che può portare a un aumento della massa muscolare e, di conseguenza, a un aumento delle dimensioni del cuore. Tuttavia, questo può essere pericoloso poiché un cuore troppo grande può portare a problemi cardiaci e persino a morte improvvisa.
Altri effetti collaterali dell’EPO includono mal di testa, nausea, vomito, crampi muscolari e convulsioni. Inoltre, l’uso di EPO può anche mascherare l’uso di altre sostanze dopanti, poiché può influire sui risultati dei test antidoping.
Studi scientifici sull’EPO e gli effetti collaterali
Uno studio del 2018 pubblicato sulla rivista scientifica “Sports Medicine” ha esaminato gli effetti collaterali dell’EPO negli atleti di resistenza. I ricercatori hanno analizzato 12 studi che coinvolgevano un totale di 1.176 atleti e hanno scoperto che l’uso di EPO aumentava significativamente il rischio di eventi cardiovascolari, come ictus e infarto, negli atleti di resistenza.
Inoltre, uno studio del 2019 pubblicato sulla rivista “Drug Testing and Analysis” ha esaminato gli effetti collaterali dell’EPO negli atleti di resistenza che avevano partecipato ai Giochi Olimpici del 2008 e del 2012. I ricercatori hanno scoperto che l’uso di EPO era associato a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari e di morte improvvisa negli atleti di resistenza.
Questi studi dimostrano chiaramente che l’uso di EPO come sostanza dopante può avere gravi effetti collaterali sulla salute degli atleti, in particolare per quanto riguarda il sistema cardiovascolare.
Regolamentazione dell’EPO nello sport
Come accennato in precedenza, l’uso di EPO come sostanza dopante è vietato dalle agenzie antidoping. Tuttavia, nonostante i controlli e le sanzioni, l’EPO continua ad essere utilizzato da alcuni atleti di resistenza per migliorare le prestazioni.
Per contrastare questo problema, le agenzie antidoping hanno implementato test sempre più sofisticati per rilevare l’uso di EPO. Ad esempio, il test del passaporto biologico, introdotto nel 2009, monitora i cambiamenti nei parametri ematici degli atleti nel tempo, al fine di individuare eventuali anomalie che potrebbero essere causate dall’uso di EPO o di altre sostanze dopanti.
Inoltre, le agenzie antidoping stanno anche lavorando per sviluppare nuovi test che possano rilevare l’uso di EPO a lungo termine, poiché attualmente è possibile che gli atleti smettano di assumere EPO prima di un evento sportivo e non vengano rilevati dai test standard.
Conclusioni
In conclusione, l’EPO è una sostanza dopante sempre più popolare tra gli atleti di resistenza, poiché può migliorare le prestazioni sportive aumentando la capacità del corpo di trasportare ossigeno ai muscoli. Tuttavia, l’uso di EPO è vietato dalle agenzie antidoping poiché può avere